Transizione 4.0: come funziona e guida per ricevere i fondi del MISE

Il nuovo piano Nazionale di Transizione 4.0 è la base primaria su cui fonda il Recovery Fund italiano. L’investimento programmato ammonta a circa 24 miliardi di euro ed è una misura strutturale che vede il rafforzamento di tutte le aliquote di detrazione del credito di imposta in vigore, alle quali integra un importante anticipo anche sui tempi di fruizione. Il piano è strutturato in un’unica misura, con aliquote fiscali differenziate in funzione delle categorie di beni e relativi massimali economici di applicazione.
Inserito nella Legge di Bilancio 2020, ha tra i principali obiettivi la trasformazione digitale delle imprese presenti nel nostro territorio in aziende e industrie 4.0, questo tramite alcuni pacchetti di incentivi che rinnovano e integrano, in maniera sostanziale, quelli già previsti ed in vigore. Il tutto a sostegno degli investimenti relativi all’innovazione tecnologica, anche attraverso importanti piani di ammortamento e vantaggiosi crediti di imposta mirati principalmente alle attività di ricerca e sviluppo.
Il Piano di Transizione 4.0,sostituisce integralmente i precedenti piani strutturali: Impresa 4.0 e Industry 4.0 e rappresenta il più importante indirizzo di politica industriale dell’Italia. I fondi stanziati nella manovra governativa sono quelli previsti dal piano Next Generation Eu, strumento con i quali tutti i leader della comunità europea hanno individuato le principali fonti di sostegno, al fine di far ripartire l’economia dei 27 paesi membri;
Durata e decorrenza del piano Transizione 4.0
Tutti i nuovi crediti di imposta inseriti nel Piano di transizione 4.0 2021, sono previsti per due annualità, la loro decorrenza parte dal 16 novembre 2020 ed è, ad oggi, confermata la possibilità di beneficiare del credito con solo il versamento di un acconto pari ad almeno il 20% dell’importo del contratto di acquisto o fornitura e che la consegna e/o l’attivazione del relativo servizio, avvenga entro giugno 2023.
Come funziona
La legge di bilancio approvata consente la deduzione diretta, in pratica lo sconto fiscale tramite credito di imposta può essere applicato direttamente dalla azienda che acquista il bene od il servizio, già dal quinto giorno successivo all’effettiva entrata in funzione del bene acquistato o dalla sua connessione alle reti aziendali in caso di applicazioni immateriali. In alternativa per i beni 4.0, alla eventuale rete di fornitura, con la fondamentale novità che non bisogna aspettare di inserirlo all’interno delle dichiarazioni di reddito annuali.
A chi si applica
I vecchi piani previsti dalla Agenzia delle Entrate operavano su un sistema basato sugli ammortamenti, con il Piano di transizione 4.0 2021, questo viene superato, infatti è stata estesa la portata di accesso a tutte le tipologie di impresa di ogni settore, senza particolari limitazioni, includendo anche le medie e piccole aziende fino ad oggi escluse da tali tipologie di sgravi fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate; con l’ulteriore novità che prevede anche per le aziende in perdita l’accesso a tali incentivi. Si ipotizza che questo ampliamento possa portare ad un incremento stimabile tra il 35 ed il 40 % di imprese coinvolgibili. Questo particolare ed innovativo credito di imposta 4.0 nasce con l’obiettivo principale di incentivare gli investimenti, dando supporti attivi a tutte le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali ed immateriali e che siano funzionali alla trasformazione digitale e tecnologica dei sistemi produttivi con la obbligatorietà, salvo casi particolari, che l’attività venga svolta sul territorio italiano.
I nuovi tetti e le aliquote di Transizione 4.0
La legge di Bilancio ha previsto questo sistema di credito di imposta con le sottoelencate categorie:
- credito di imposta per beni strumentali non 4.0, aliquota portata dal 6% al 10% con il limite di due milioni per i beni materiali e di un milione per quelli immateriali per il 2021 ed al 6% per il 2022; per le attività funzionali allo svolgimento del lavoro in modalità agile l’aliquota applicate è del 15%;
- credito di imposta per beni strumentali materiali 4.0: aliquota al 50% per il 2021 per investimento sotto i 2.5 milioni, ed al 30% al di sopra di tale importo e fino a 10 milioni. Per il 2022 le aliquote scenderanno al 40% e 20%;
- credito di imposta per beni strumentali immateriali 4.0, con l’aliquota che sale dal 15% al 20% per il 2021 e per il 2022, fino all’importo massimo di 1 milione;
- credito di imposta per ricerca, sviluppo, design ed innovazione, con l’aliquota che passa dal 12% al 20% e massimale che sale da 3 a 4 milioni di investimento per le attività di ricerca e sviluppo, mentre per quanto attiene lo sviluppo ed il design, l’aliquota passa dal 6% al 10% con massimale di 2 milioni e ulteriore incremento al 15% per le attività legate alla transizione ecologica 4.0 ed innovazione digitale 4.0;
- credito di imposta relativo alla formazione, con aliquota del 50% e massimale di 300 mila euro per le piccole imprese, mentre per le medie e grandi imprese le relative aliquote sono del 40% e 30% con massimale di 250 mila euro
È proprio di questi giorni la notizia che la Ragioneria Generale dello Stato stia prendendo in considerazione lo stralcio relativo alla concessione del credito di imposta relativo agli investimenti in beni strumentali in quanto potrebbero avere “rilevanti effetti sulla finanza pubblica”.
I benefici per l’economia circolare
Per le aziende che operano nell’ambito della economia circolare è previsto nell’ambito del piano di transizione 4.0 un credito di imposta del 15% fino alla concorrenza di 15 milioni, concesso dalla Agenzia delle Entrate, finalizzato a chi opera nell’abito della innovazione digitale green. Tale incentivo è rivolto alle aziende che intendono operare nell’ambito del riciclo e del riuso, avviando tecnologie e politiche costruttive dei loro prodotti, finalizzate al loro riutilizzo, allungandone così i cicli vitali e favorendo, a fine vita, la massima riciclabilità dei loro componenti e sottoprodotti.
Piano di Transizione 4.0 e mondo agricolo
La misura inserita è stata estesa anche all’agricoltura ed alle imprese facenti parte dell’industria alimentare, al fine di fornire un importante volano per le stesse, accompagnandole verso una trasformazione in agricoltura 4.0. Grazie al piano di transizione 4.0 sarà possibile effettuare investimenti ulteriori con maggiore serenità per gli imprenditori. A breve è attesa una circolare esplicativa, che darà maggiori indicazioni a tutto il comparto, affinché l’innovazione tecnologica trasporti le aziende verso una transizione più ecologica di tutta la filiera, in quanto allo stato non sono ancora conosciute le aliquote ed i massimali di spesa.
Come ottenere i fondi
Come da comuncazione AdE, possono ottenere i fondi le aziende che hanno fatto investimenti in Italia per beni strumentali che non includano mezzi di trasporto motorizzati, costruzioni e fabbricati, condutture, beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti e beni con coefficienti di ammortamento ai fini fiscali inferiori al 6,5%.
Contattaci per una consulenza
All’interno del team di Oltrematica sono presenti innovation manager certificati dal MISE che possono aiutare la vostra azienda ad ottenere i fondi per il piano Transizione 4.0. Per richiedere una consulenza, ricevere assistenza qualora vogliate inviare una richiesta o per altre informazioni sugli incentivi, vi invitiamo a comunicare con noi attraverso il modulo Contatti.