PMI: tutti gli incentivi previsti dal governo Draghi

I numeri sulle PMI in Italia parlano chiaro. Secondo gli ultimi report diffusi da Prometeia, nel 2017 il nostro Paese contava circa 5,3 milioni di PMI, che davano occupazione a più di 15 milioni di persone, generando un fatturato di 2.000 miliardi di euro. L’impatto della pandemia cambia radicalmente questo quadro.
A pagare lo scotto maggiore, ovviamente, sono state le PMI.
A fine 2020 si riteneva compromesso circa il 33% delle imprese con meno di 10 dipendenti, il 26% di quelle con un numero di addetti tra i 10 e i 49, e il 10% delle medie. Fra i 50 e i 249 addetti per queste ultime.
Le uniche PMI che hanno mostrato capacità di ripresa sono quelle che hanno investito su strumenti digitali.
Le medicine messe in atto dal governo
Per far fronte a queste ferite, sono state messe in atto diverse misure da parte del governo. In questo blog abbiamo già analizzato quelle realizzate dal governo Conte II. Questi provvedimenti ponevano particolare attenzione verso le categorie fragili: quelle che presentavano minor mezzi e strumenti per fronteggiare la crisi.
Le PMI rappresentavano, in questo senso, un soggetto di riguardo.
Fra le tante misure vi erano comprese il superbonus 110%, il fondo di garanzia per le PMI e il credito di imposta, che vi invito a rivedere.
Il decreto sostegni Draghi e il decreto sostegni bis
Con il decreto sostegni Draghi, in vigore dal 23 marzo 2021, il nuovo governo, sulla falsariga di quello precedente, pone in essere una serie di misure tese a contrastare l’emergenza.
Il 26 maggio è entrato in vigore il decreto sostegni bis, con importanti ampliamenti rispetto al primo, destinati a confluire in un’unica legge.
Allargamento dei settori produttivi delle PMI
Premessa la conferma dei precedenti indennizzi previsti dal Conte II, ciò che emerge nel nuovo decreto ristori è sicuramente un allargamento delle fasce a cui viene conferito l’accesso ai contributi a fondo perduto.
Fra queste si annoverano le partite IVA che svolgono attività di impresa, arte o professione, ma anche enti commerciali o del terzo settore.
Per queste categorie, lo stanziamento complessivo ammonta a circa 11 miliardi.
L’istanza può essere presentata da tutti quei soggetti, titolari di PMI, che fra il 2019 e il 2020 abbiano subito perdite di fatturato pari ad almeno il 30%. Percentuale da calcolare sulla base del valore medio mensile.
Altre misure per le PMI
Per PMI che rispondono a particolari settori produttivi sono invece previsti:
• 700 milioni destinati al settore della filiera della montagna
• Un aumento da 1 a 2,5 miliardi dello stanziamento per l’esonero dai contributi previdenziali.
Ulteriore sostegno prevede l’abbassamento del costo delle bollette elettriche per le imprese.
Tanti settori delle PMI presi in considerazione
Altre misure prevedono:
• Ulteriori 10 milioni di finanziamento per il reddito di ultima istanza, e l’incremento da 1 a
2,5 miliardi dello stanziamento per il fondo per l’esonero dai contributi previdenziali,
destinato a lavoratori autonomi e professionisti.
• Credito di imposta a favore di imprese che si occupano di teatro e spettacoli dal vivo, anche
servendosi di strumenti digitali.
• Un sostegno, rappresentato da un fondo pari a 100 milioni di euro per l’anno 2021, destinato
ad alcune imprese del settore fieristico, le quali hanno dovuto ridimensionare la propria
attività durante l’emergenza.
• Un stanziamento di 200 milioni di euro, organizzato presso il Ministero per lo sviluppo
economico, destinato alle grandi aziende in crisi, con l’esclusione di quelle del settore
bancario e assicurativo.
• Presso il Ministero dell’economia e delle finanze, un sostegno di duecento milioni di euro,
ripartito fra regione, finalizzato a sostenere le PMI praticolarmente colpite, comprese attività
commerciali o di ristorazione e, ancora, operanti nel settore dell’organizzazione degli eventi
e dei matrimoni.
Start up, IMU, canone Rai e IRPEF
Tali aiuti sono estesi anche al settore delle start up; previsti ristori fino a mille euro per tutte le attività che hanno aperto la partita IVA nel 2018 e iniziato le loro mansioni nel 2019.
Da aggiungere, inoltre, l’esonero, per l’anno 2021, dal canone RAI per tutti i bar, pub e ristoranti.
Il pagamento dell’IRAP è rimandato al 30 settembre; e per tutti coloro che usufruiscono dei contributi a fondo perduto è prevista un’esenzione dalla prima rata dell’IMU 2021.
Nessun rinnovo del cashback di Stato

Nessun rinnovo, invece, da parte del governo Draghi del cosiddetto Cashback di Stato. Misura del governo Conte che aveva il fine di incentivare gli acquisti elettronici, riducendo le commissioni anche per PMI, sotto forma di credito di imposta.
Il governo Draghi ha bandito la misura, ritenendola troppo costosa per le casse dello Stato, optando invece per il bonus Bancomat: misura molto simile, ma destinata maggiormente al mondo delle attività e dei titolari partita IVA.
Incentivo alla digitalizzazione
Avendo questa crisi rappresentato una svolta storica in merito alla transizione digitale, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, dietro sollecitazione dell’Unione europea, viene previsto lo stanziamento di 40 miliardi da investire in digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura.
Offrendo, così, alle PMI, la possibilità di innovare, tramite i finanziamenti europei del Recovery
fund, la propria immagine accordandola a quella di una società sempre più digitalizzata.
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