Covid-19: tutti gli incentivi per le PMI del 2020 | Sostegno, liquidità e crediti

Fate parte della larga platea delle piccole e medie imprese nuove e vecchie colpite negativamente dalla pandemia di Covid-19? Se sì, il governo Conte ha pensato a molte misure per il sostegno delle PMI che potrebbero aiutarvi a superare al meglio il difficile periodo che stiamo attraversando. Servendosi dei fondi messi a disposizione dell’Unione Europea e di quelli già presenti nelle casse dello Stato, il sistema Italia ha proposto alle aziende diversi incentivi per ottenere sostegno, credito d’imposta e liquidità nel 2020.
Le agevolazioni per il rilancio e gli incentivi statali lanciate in più di un decreto dallo Stato riguardano tutti i settori, dal Sud al Nord, a partire dalle imprese giovani fino a quelle più veterane, solitamente in base al settore e al loro fatturato. Abbiamo quindi deciso di raccogliere tutti gli incentivi importanti per le PMI del 2020 che possono aiutarvi a superare la crisi e le perdite di fatturato derivanti dagli effetti della pandemia di Covid-19.
Per ciascun incentivo utile a combattere il Covid-19, a partire dai contributi a fondo perduto fino ad arrivare ai prestiti, ai finanziamenti e ai crediti di imposta per l’impresa e le start up, ci sono precise modalità per fare domanda e determinati requisiti che bisogna consultare prima di procedere. Andiamo ad esaminare tutto nel dettaglio.
Incentivi Covid-19 per le PMI
- Superbonus 110%
- Fondo di garanzia per le PMI
- Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design
- Credito d’imposta formazione 4.0
- Bonus PC
- Credito di imposta per investimenti in beni strumentali
- Bonus POS
Superbonus e Sismabonus 110%

Il Superbonus è un’agevolazione inclusa nel Decreto Rilancio che porta al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Il governo finanzia gli interventi che rientrano nelle agevolazioni Ecobonus, Bonus facciate e Superbonus al 110%.
Le misure vanno ad aggiungersi alle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, tra cui quelli per la riduzione del rischio sismico (Sismabonus) e per la riqualificazione energetica degli edifici. Il Superbonus riguarda gli interventi messi in atto da condomini, persone fisiche, cooperative di abitazione a proprietà indivisa, onlus, associazioni di volontariato, associazioni e società sportive dilettantistiche.
Lo Stato finanzia gli interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni, sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendente, e interventi antisismici. Sono inoltre finanziati gli interventi eseguiti insieme ad almeno uno di quelli suddetti che riguardano l’efficientamento energetico, l’installazione di impianti solari fotovolataici e l’acquisto di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.
La detrazione è riconosciuta nella misura del 110% da ripartire in 5 quote annuali di uguale importo. In alternativa si può ottenere un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi o per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante. La cessione del credito può avvenire in favore dei fornitori dei beni e servizi necessari, di istituti di credito, intermediari finanziari o di altri soggetti quali persone fisiche, società ed enti.
Fondo di garanzia per le PMI

Grazie al fondo di garanzia per le PMI, le imprese hanno la possibilità di ottenere finanziamenti senza alcun tipo di garanzia aggiuntiva, e quindi senza costi di fidejussioni o di polizze assicurative, sugli importi garantiti dal fondo, che però non prevede contributi in danaro.
Si tratta di uno strumento che favorisce l’accesso alle fonti finanziarie delle piccole e medie imprese mediante la concessione di una garanzia pubblica che si aggiunge e spesso rimpiazza le garanzie reali fornite dalle imprese. Con il decreto Cura Italia emesso per fronteggiare il Covid-19 sono state approvate, a integrazione delle condizioni di ammissibilità e delle disposizioni generali del Fondo di garanzia per le PMI, delle nuove modalità operative di intervento più vantaggiose per l’accesso al fondo.
Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design


Il credito d’imposta per la ricerca, lo sviluppo, l’innovazione e il design è un incentivo per la spesa privata nei suddetti ambiti e sostiene tante attività tra cui quelle di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in ambito scientifico e tecnologico. Il credito di imposta per queste attività è riconosciuto in misura del 12% delle spese agevolabili, con un limite massimo di 3 milioni di euro.
Per le attività di innovazione tecnologica si riconosce un credito del 6% nel limite massimo di 1,5 milioni di euro (10% nel caso di attività atte a raggiungere un obiettivo di transizione ecologica o innovazione digitale 4.0). Per le attività di design e ideazione estetica viene concesso un credito del 6% nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.
Credito d’imposta formazione 4.0


Il credito di imposta formazione 4.0 rappresenta uno stimolo agli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie che riguardano le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. Viene concesso un credito d’imposta in percentuale delle spese del 50% nel limite massimo annuale di 300.000€ per le piccole imprese, del 40% nel limite massimo di 250.000€ per le medie imprese e del 30% nel limite massimo di 250.000€ per le grandi imprese.
Bonus PC


Il bonus PC, in rampa di lancio il 20 Settembre, prevederà non solo per le famiglie, ma anche per le imprese (PMI incluse) l’erogazione di voucher da 500 a 2.000 euro. Il bonus da 500 euro è destinato all’acquisto di offerte internet con velocità di connessione di almeno 30 Megabit al secondo in download, mentre il bonus da 2.000 euro è destinato all’acquisto di un’offerta internet con velocità di 1 Gigabit al secondo in base alla copertura disponibile nella relativa sede, alla dimensione dell’azienda, al numero di dipendenti e altri fattori.
Credito di imposta per investimenti in beni strumentali


Lo Stato prevede anche un sostegno alle imprese che investono in beni strumentali nuovi, sia materiali che immateriali. Serve a supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi per le strutture produttive situate sul territorio italiano. Prevede l’erogazione di un credito d’imposta pari al 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni e al 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni e fino al limite di costi complessivamente ammissibili di 10 milioni di euro.
Bonus POS


A Dicembre partirà il bonus POS, che permetterà ai consumatori di ottenere un cashback del 10% sugli acquisti effettuati tramite carte di credito e di debito. Tuttavia questo bonus non riguarderà solo i consumatori, ma anche gli esercenti (spesso PMI), sebbene in modo diverso. Il piano potrebbe infatti includere un credito di imposta per le commissioni sostenute dai piccoli esercenti a partire dal 1° Luglio 2020, delle detrazioni fiscali per chi effettua pagamenti con moneta elettronica, l’esenzione fiscale per chi usa buoni pasto elettronici e la riduzione della soglia dei pagamenti in contanti.
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